Il closlieu è un luogo accogliente quanto una patria recuperata. Entrando è difficile capire che cosa si ritrova e che cosa ci aspetta. Al suo interno l’essere fiorisce. Le sue quattro pareti sono scintillanti, come l’interno di una tasca. Entrare in questo rifugio è come abbandonare il proprio guscio per inoltrarsi in una notte quieta e dolce: coloro che condividono questo spazio non sono antagonisti. Vivono una situazione straordinaria priva di competizione, priva di riferimenti e della necessità di trovare giustificazioni alle proprie azioni. Situazione nella quale gli sguardi non interrogano, non trasmettono volontà di dominio. Il giudizio è superato dalla verità degli atti.”

 

Arno Stern, I bambini senza età, Luni Editrice

 

Da più di cinquant’anni Arno Stern fa dipingere adulti e bambini nel suo closlieu.

 

Lasciare una traccia sul foglio di carta è un gioco ricco di significato. Ma, essendo stato l’atto del dipingere sempre e ovunque collegato all’idea di arte, la manifestazione pittorica ha finito per essere sempre fraintesa, come se si trattasse di un’inappagata aspirazione alla creazione artistica e avesse lo scopo di comunicare qualcosa. La vera essenza di questa manifestazione è rimasta pertanto sconosciuta.”

Arno Stern